A STAR BRIGHTER THAN THE SUN

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(Taiyo Yori mo Mabushii Hoshi - 2025)

Diretto da: Sayaka Kobayashi
Sceneggiatura di: Yasuhiro Nakanishi
Autore originale: Kazune Kawahara

Produttori: Emi Kashimura, Kazuo Onuki, Naofumi Shiotani, Nobuya Nakazawa, Yoko Shiraishi, Yoshinori Hasegawa
Produzione: Studio KAI, Aura Studio
Animazioni: Studio KAI
Edizione Italiana: Amazon Prime Video
Episodi: 12 da 24' - 1 stagione

USCITA ITALIANA: 2 OTTOBRE 2025

Una storia adolescenziale tra due compagni di scuola con le loro paure ed insicurezze è alla base del manga omonimo di Kazune Kawahara che lo Studio KAI porta in animazioni.

Protagonisti unici della storia sono Sae Iwata, una ragazza più robusta rispetto alla media dei suoi compagni di scuola e anche molto più alta e Koki Kamishiro, un ragazzino inizialmente più basso di Sae ma che dopo alcuni anni di scuola completerà il suo sviluppo e si trasformerà anche in un bel ragazzo. I due coltiveranno per molti anni un amicizia appena accennata ma che si intensificherà delle scuole superiori, quando torneranno nella stessa classe. A far da supporto ai due ci saranno pochi altri compagni che condivideranno insieme gioie, paure e ogni tipo di emozione che susciteranno le situazioni che vivranno a scuola e fuori.

La serie affronta delle questioni viste e riviste in numerose altre produzioni, ma si concentra maggiormente sui due protagonisti, descrivendone ogni tratto, ogni caratteristica, ogni emozione, dalla giovane età delle scuole elementari alle medie fino alle superiori, giorni in cui inizia la fare più intensa del loro rapporto. La storia non si allontana mai, ma veramente mai, dai suoi intenti, concentrando gli sforzi solo sui due, senza divagazioni. Le stesse altre persone coinvolte, un esiguo numero che non supera le cinque unità, entrano in gioco quasi sempre per supportare lo stesso argomento. Un gioco che può essere pro e anche contro la tenuta dell'attenzione dello spettatore.

L'argomento è comunque trattato con la solita valanga di timidezza e lentezza classica del genere, così come viene recepita in Giappone, luogo in cui l'espressione dei propri sentimenti e la loro manifestazione in pubblico è sempre un problema. Con il finale facilmente intuibile fin dai primi episodi, la regia asseconda la struttura narrativa proponendo quasi nella metà dei casi le azioni in cui si svolgono le scene e per l'altra metà le fasi sognanti in cui si manifestano i pensieri dei personaggi, entrambe le fasi sottolineate principalmente con sfondi realizzati con stili ben differenti. Il ritmo è dunque generalmente lento ma la lunghezza della serie, con una prima stagione di appena 12 episodi, la rende relativamente veloce da digerire.

Giocando con i sentimenti dei due protagonisti, l'autore punta a raggiungere l'animo degli spettatori le cui età, insicurezze e problematiche relative al proprio aspetto sono simili a quelli rappresentati sul piccolo schermo, esortandoli ad esternarli senza averne paura, senza lasciarle trasformare in solitudine e isolamento, un problema non solo legato alla terra Nipponica.
Per la parte visuale, lo stile di disegno si rifà a quello dell'opera originale ma le animazioni sono di livello decisamente inferiore. La qualità è bassa e numerose scene, quelle che principalmente riproducono i pensieri dei personaggi, giocano ulteriormente al risparmio con frame immobili e giochi di luci e sfondi. Le musiche sono mediamente orecchiabili ma spesso ripetute. Non brillante neanche il doppiaggio.